Lo specchio convesso e gli specchi per l'arredamento
L'OCCHIO DELLA STREGA
Inserito tra le pareti domestiche delle abitazioni nord europee è documentato dalle opere di vari pittori tra le quali spicca il capolavoro di
Jan Van Eyck, Il Matrimonio Arnolfini 1434 , custodito alla National Gallery
di Londra.
Lo specchio convesso, porzione della più nota sfera magica, venne fin dai tempi antichi considerato il PORTAFORTUNA della casa che come un occhio proteggeva i suoi abitanti. Per queste virtù è meglio conosciuto nei
paesi di lingua francese come “ Oeil de Sorcière”. Occhio della strega.
Venne anche chiamato “Specchio dei banchieri”; la sua capacità di specchiare un angolo visuale di gran lunga maggiore di uno specchio normale, lo rendeva particolarmente utile per controllare lo spazio non direttamente
visibile a banchieri, cambiavalute, orefici.
Celebre è l’opera del fiammingo
Quentin Metsys (1466-1530) Il Cambiavalute e sua moglie 1514, conservto a Parigi - Louvre.
Le sue proprietà deformanti attrassero vari artisti che si esercitarono in vere e proprie gare di abilità nel rappresentare lo spazio virtuale raffigurato: Il
Parmigianino ne fu attratto a tal punto da lasciarci
come prova della sua maestria il suo autoritratto riflesso in uno di questi specchi, l’opera si può ammirare a Vienna presso il Kunsthistorisches Museum.
Da molti anni realizzo Specchi Magici con diversi tipi di cornice. Tutti gli specchi che produco, sono disegnati e decorati a mosaico nel mio laboratorio di Milano. La realizzazione artigianale, che ne fa di ognuno
un pezzo unico, mi hanno portato ad abbandonare l’idea di un catalogo, ciò avrebbe compromesso il carattere di unicità di ognuno di essi. Preziosa fonte di ispirazione per me è la storia dell’arte. Realizzati
completamente a mano, i Sorcière sono diversi uno dall’altro, per i materiali, le differenti sfumature cromatiche e la diversa capacità di riflessione degli specchi.